Pages


lunedì 21 marzo 2011

Ancora una volta: W la dieta mediterranea!!

Secondo uno studio pubblicato sul Journal of American College of Cardiology, la dieta mediterranea è uno degli strumenti più efficaci per prevenire e tenere sotto controllo alcuni dei più diffusi disturbi della società contemporanea. In particolar modo la sindrome metabolica, una situazione clinica ad alto rischio cardiovascolare che comprende una serie di fattori e di sintomi spesso correlati allo stile di vita della persona, come peso eccessivo e vita sedentaria, o a situazioni patologiche preesistenti, quali obesità, presenza di ipercolesterolomia, diabete, ecc.. In Italia, la sindrome metabolica interessa circa il 25% degli uomini e addirittura il 27% delle donne. Numeri altissimi, che equivalgono a circa 14 milioni di individui che, se non decidono di cambiare drasticamente il loro stile di vita, sono destinati ad avere un tasso di mortalità legato a problemi cardiovascolari di molto superiore alla media. Ma non si tratta di una condanna definitiva. Molti fattori possono essere controllati o modificati facilmente. Attività fisica ed alimentazione i due elementi determinanti per migliorare la propria qualità di vita.
movimento e dieta — Per quanto riguarda la prima, la ricerca scientifica da tempo ci dice che muovendoci regolarmente, almeno una trentina di minuti al giorno, miglioriamo la captazione di insulina da parte dei tessuti ed in generale tutto il metabolismo dei carboidrati, nonché contribuiamo alla diminuzione del peso corporeo, notoriamente associato alla diminuzione dei valori pressori. Mentre è risaputo che una dieta povera di grassi, ricca di alimenti contenenti omega3, moderata nella presenza di proteine e zuccheri mantiene l’organismo in salute. Tutte caratteristiche queste ampiamente presenti nella dieta mediterranea, tanto che l’Unesco l’ha di recente riconosciuta come patrimonio dell’umanità.
le prove scientifiche — Ma mancava uno studio consolidato che confermasse scientificamente quanto ormai pressoché universalmente accettato almeno da una decina di anni. Vi ha posto rimedio il Dipartimento di Scienze della Dietetica e della Nutrizione dell'Università Harokopio di Atene dopo avere analizzato e comparato i dati di oltre 50 report sulla dieta mediterranea, effettuati complessivamente su oltre 500.000 persone. In particolare la meta-analisi guidata da Demosthenes Panagiotakos afferma che la dieta mediterranea aiuta a tenere sotto controllo l’insorgenza della sindrome metabolica, l’obesità, specie quella addominale, i livelli dei trigliceridi e del colesterolo totale, aumentando contemporaneamente le HDL, ovvero il cosiddetto ‘colesterolo buono’, quello per intenderci in grado di rimuovere quello ‘cattivo’ in eccesso dalle arterie e dai tessuti periferici, per portarlo al fegato dove sarà smaltito. Inoltre, regola i valori della pressione sanguigna ed il funzionamento del glucosio, consentendo di ridurre il rischio di malattie cardiovascolari ed il diabete di tipo 2. Infine, grazie alle sue proprietà antiossidanti e anti-infiammatorie si dimostra una preziosa alleata contro alcuni tipi di cancro. In pratica, chi mangia mediterraneo riduce il rischio di mortalità.
I  maggiori studiosi di alimentazione di recente riuniti alla III Conferenza Internazionale del Centro interuniversitario di studi sulle culture alimentari mediterranee e l'Inran (l'ente pubblico italiano per la ricerca in materia di alimenti e nutrizione) hanno ‘modernizzato’ la nota Piramide Alimentare adeguandola alla nostra società multiculturale e alle esigenze dell’uomo contemporaneo. Alla base della piramide sono presenti i pasti principali giornalieri: almeno due porzioni di frutta, verdura (per l’assunzione di vitamine e sali minerali) e cereali, meglio se integrali, per l'importanza delle fibre. Fondamentale la scelta di alimenti di stagione, preferendo quelli maggiormente presenti nella zona in cui si abita. Un altro imperativo è quello di bere tanta acqua, almeno due litri al giorno, sfatando contemporaneamente due false credenze: quella che vuole l’acqua gassata indigesta (l'anidride carbonica migliora solo la conservazione del prodotto) e l’altra che vieta di berla durante i pasti. Sempre alla base l’attività fisica che deve essere praticata tutti i giorni: la nuova piramide, infatti, non solo esorta ad un’alimentazione sana, ma anche al raggiungimento di uno stile di vita più salutare, caratterizzato da movimento, convivialità, cibi di qualità. Salendo troveremo latte e latticini, olio d’oliva, frutta a guscio, aglio, cipolla e le spezie (che ci permettono di insaporire le pietanze riducendo il consumo di sale). Salendo ancora più in alto la piramide presenta gli alimenti da preferire circa due volte a settimana come uova, pesce, legumi, pollame. Al vertice i salumi, la carne rossa e i dolci. La vera novità, poi, consiste nella presenza di alimenti come il cous-cous e l’invito a bere vino moderatamente, nel rispetto delle tradizioni sociali e religiose.

(Tratto da Il Corriere dello Sport)

0 commenti:

Posta un commento