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mercoledì 24 aprile 2013

Trucco Minerale: come usare il fondotinta minerale

Il fondotinta minerale permette diverse applicazioni a seconda dell'effetto desiderato.

Metodo Classico
Veloce ed opacizzante

Lascia cadere una piccola quantità di polvere minerale nel coperchio della confezione. Ruota il pennello (Kabuki o Flatbuki) nel prodotto finchè le setole nn hanno assorbito tutta la polvere. Applica il prodotto sul viso con movimenti circolari insistendo sulle zone che necessitano maggiore coprenza. Un pennello a setole compatte è ideale per ottenere grande coprenza, setole morbide e rade consentono invece un'applicazione più leggera e modulabile.

Metodo Liquido
Coprentissimo

Segui il procedimento del metodo classico vaporizzando acqua sul pennello prima di applicare il prodotto sul viso. In questo modo otterrai un effetto finale simile a quello dei tradizionali fondotinta liquidi.

Metodo Cremoso
Idratante e confortevole

Mescola nel palmo della mano l'abituale quantità di crema idratante ed un pizzico di fondotinta minerale, miscela bene ed applica sul viso massaggiando delicatamente. La coprenza del fondotinta così ottenuto è proporzionale alla quantità di polvere utilizzata rispetto a quella della crema: con poca polvere otterrai un effetto leggero e naturale, mentre aumentando la quantità di polvere avrai un prodotto più coprente.

Correttore
Per piccoli difetti

Applica il fondotinta minerale direttamente sui difetti che vuoi correggere (discromie, brufoli, arrossamenti) con l'aiuto di un piccolo pennello a setole sintetiche e sfuma il prodotto verso l'esterno.

FondoCipria
Perfezionante

Per un finish spettacolare ed una grande sfumabilità preleva la tua cipria minerale preferita con il kabuki e successivamente il fondotinta minerale con lo stesso pennello. Il risultato è un'applicazione delicata e modulabile che unisce il finish vellutato della cipria al potere uniformante del fondotinta minerale.

I migliori fondotinta minerali li trovi su www.veranatura.it
nella sezione Make Up Minerale 

 

giovedì 4 aprile 2013

Primula: il primo fiore per scacciare il male d'inverno




La primula è una pianta perenne alta circa 30 cm. dai caratteristici fiori gialli che cresce nei prati e boschi montani e pedemontani. Fu santa Hildegarda di Bingen, una monaca benedettina a introdurre la Primula nella medicina naturale per curare la malinconia e come antiparalitico; ancora nel Medioevo la Primula fu usata contro  le cardiopatie e secoli dopo, durante la prima guerra mondiale,  fu impiegata in preparazioni per uso topico in caso di ferite e abrasioni. L'azione curativa della primula si manifesta su tre versanti: è calmante e sedativa, antinfluenzale e curativa nelle affezioni dell’apparato respiratorio e infine una capacità di alleviare reumatismi e artriti (sia per via interna che locale) grazie anche alla sua attività drenante.

Il rimedio d’elezione fra inverno e primavera

Queste preziose doti curative fanno della primula un toccasana durante gli ultimi giorni di marzo, quando un clima  spesso altalenante può causare alcune recrudescenze dei disturbi tipici della recente stagione fredda, quali dolori reumatici, tosse e influenze. Della primula si utilizzano sia i fiori che le radici, ricchi di principi attivi quali saponine triterpeniche, glucosidi, flavonoidi, carotenoidi e zuccheri. La radice possiede un’azione espettorante, fluidificante e antisettico-pettorale, utile quindi in caso di infiammazioni bronchiali, pertosse e asma. L’azione secretolitica della primula si associa inoltre con un effetto diuretico e lassativo; per questo è un ottimo depurativo e drenante (soprattutto i fiori in infuso) che rigenera l’organismo in questo difficile mese di transizione. Inoltre i fiori hanno effetto antinfiammatorio in caso di forme reumatiche e artrite, e sedativo in caso di insonnia, angoscia, nervosismo e irrequietezza.

Tre formulazioni classiche

Foglie, radici e tintura madre. Reperibili in erboristeria, queste “formulazioni” si utilizzano così:

Radici
Si usano prevalentemente per preparare i decotti. Si possono mescolare alle foglie: mettere 0,5 g di foglie e radici in 150 ml di acqua fredda, portare ad ebollizione per 5 minuti, filtrare e bere 2-3 volte al dì addolcendo con miele di acacia.

Fiori
I fiori si utilizzano in infusione. Se ne mettono 2/5 g  in una tazza di acqua bollente e si filtra dopo 10 minuti. La dose è di 2-3 tazze al dì.

Tintura madre
In erboristeria è disponibile anche la tintura madre: se ne bevono 30 gocce 3 volte al dì.

Via reumatismi e bronchite 

La primula si può usare come antidolorifico e risolvente in caso di patologie da raffredda-mento. Ecco come associarla alle erbe sinergiche:

Decotto anti-reumatismi  

Far bollire 80-100 g di radici in un litro d’acqua. Filtrare, far raffreddare; preparare delle compresse di garza e applicare sulla parte interessata. In alternativa si possono applicare le foglie cotte.

Tisana anti- bronchite
Fatevi preparare dall’erborista una miscela di serpillio erba (15 g), primula radice (15 g), farfara foglie (20 g).  Al momento dell’uso, mettete in infusione 2 cucchiaini da caffè in una tazza di acqua bollente, per 5 minuti. Bevete tre tazze al giorno dell’infuso.