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sabato 30 aprile 2011

I benefici del Pomodoro


Rosso, dalla forma morbida e invitante, il pomodoro è l'ortaggio più coltivato in Italia, e ovviamente uno dei più consumati: ogni anno ne mangiamo mediamente una cinquantina di chili a testa, sia in insalata sia sottoforma di sugo, e più raramente nella versione succo. Il pomodoro è costituito prevalentemente da acqua (oltre il 90%), contiene pochi grassi (solo lo 0,2%), proteine (1%) e zuccheri (3,5%), per un totale di circa 20 calorie all'etto. Il merito della sua fama è dovuto al fatto che, oltre a essere un alleato della linea, il valore nutritivo è quasi del tutto dovuto alle vitamine e ai sali minerali.
Il pomodoro drena e previene le smagliature
Il pomodoro è ricco di vitamina A e C (quest'ultima contribuisce anche al suo gusto un po' acidulo) e ha una buona dose di potassio e di sodio. Negli ultimi anni poi, il già amato pomodoro sta vivendo una sorta di seconda giovinezza grazie all'attenzione che i nutrizionisti hanno riservato a una sostanza, il licopene, concentrato soprattutto nella buccia: questo elemento è un carotenoide che sembra utile nella prevenzione di alcuni tumori, come quello alle ovaie. In particolare, questa sostanza avrebbe un effetto protettivo sulle donne che non sono ancora in menopausa. Il licopene è un valido alleato anche per combattere gli effetti dell'invecchiamento e la perdita di elasticità dei tessuti (che si verifica, per esempio, dopo una dieta con la comparsa delle smagliature), perché è un potente antiossidante. Stando ad alcuni esperti, non esisterebbe addirittura un farmaco efficace quanto il pomodoro contro i radicali liberi, responsabili del danneggiamento delle membrane cellulari. Per metterli in condizione di non nuocere all'organismo, esistono meccanismi fisiologici, i quali però per attivarsi hanno bisogno degli antiossidanti di cui il pomodoro è ricco.
Sono circa 4mila le varietà di pomodoro esistenti, che in base alla destinazione d'uso vengono catalogate in quattro grandi famiglie:
- Da tavola: devono avere la polpa consistente, la buccia poco spessa e contenere pochi semi. La forma di questi pomodori è di solito tondeggiante, con la superficie liscia o separata in spicchi. Tra le varietà lisce più famose alcune sono contrassegnate da una denominazione alquanto originale: il Cuor di bue (così chiamato per la forma che ricorda quella di un cuore), il Tondo liscio, il Palla di fuoco e il Meraviglia del mercato.
- Da pelati o per salsa: i pomodori destinati all'industria conserviera hanno la caratteristica forma a pera, chiamati per questo anche "perini". Sono molto carnosi, con pochi semi e di color rosso intenso. Il più popolare è il San Marzano, cui fanno corona altre varietà meno note come il Lampadina, il Ventura e il Vesuvio.
- Da far seccare: appartengono a questa categoria le varietà con frutti piccoli e tondi a grappolo, che vengono appesi a seccare appena colti per poi essere usato per insaporire il brodo, oppure aperti a metà e lasciati al sole prima di essere lavati in aceto e messi in vaso con olio e peperoncino.
- Da succo e da concentrato: le varietà destinate a questa categoria sono di forma tonda, con un succo molto denso, ricco di aroma e di zuccheri. La più apprezzate sono il Tondino e il Petomech.
Occhio alle intolleranze
L'unica controindicazione per il consumo di pomodori è la presenza di un'intolleranza alle Solanacee, cui appartengono anche patate, peperoni e melanzane. Chi soffre di questo disturbo, deve evitare il pomodoro.
Il pomodoro elimina acne e cedimenti
Se hai problemi di acne o se la tua pelle tende a formare smagliature o flaccidità, prova a frullare un pomodoro e a impastarlo con un cucchiaio di argilla verde per formare una zappetta da stendere sulle zone cutanee più colpite: dopo una ventina di minuti, sciacqua con acqua tiepida. Un paio di volte alla settimana, puoi anche massaggiare la pelle con un pomodoro fresco tagliato a metà. Invece, se il tuo problema è la pelle grassa, mescola un pomodoro frullato con due cucchiai di miele e stendi il composto sul viso e sul collo, lasciando in posa 10 minuti per poi pulire con acqua tiepida. Si possono frullare o centrifugare due pomodori con due foglie di basilico, mezzo gambo di sedano, due chicchi di sale grosso e un filo d'olio d'oliva. Ottieni così un succo che rende la pelle più soda e compatta.

(Tratto da Riza)

venerdì 29 aprile 2011

Oggi per pranzo: Polpette vegetariane con salsa al basilico

Ingredienti
2 carote
1 zucchina
4 cipollotti
1 tuorlo
60 gr di pecorino grattugiato
200 gr di patate
40 gr di farina
150 gr di mais al naturale
1 mazzo di basilico
1 spicchio di aglio
Olio
Sale


Innanzitutto lessare le patate! A fine cottura sbucciatele e passarle nello schiacciapatate! A questo punto tagliate le carote e la zucchina a julienne (molto sottili) e affettate la parte bianca dei cipollotti. Cuocete questi ultimi ingredienti a fiamma media per 5 minuti con 3 cucchiai di olio e un pizzico di sale. Nel frattempo mescolate il passato di patate con il tuorlo, aggiungete le verdure precedentemente raffreddate, il mais, la farina, il pecorino e un pizzico di sale. Formate le polpettine con due cucchiai e friggetele in olio caldo. A parte frullate il basilico, l’aglio e l’olio sufficiente ad ottenere un salsa fluida e omogenea da servire accanto alle polpettine.

Gambe in forma per l'estate



Via le calze, è il momento di scoprire le gambe. Ma prima di sfoggiare minigonne e hot pants è d’obbligo un check up di salute e bellezza. A partire dai piedi.

Il benessere inizia da piedi e caviglie

Piedi e caviglie gonfie, soprattutto verso sera, indicano che la circolazione sanguigna non è perfetta. Con il caldo e con le calzature sbagliate il problema può accentuarsi.
Per un sollievo immediato, sdraiarsi e sollevare le gambe appoggiandole a un cuscino. Ma meglio se la “terapia” continua: sistemare sotto il materasso, dalla parte dei piedi, un rialzo di 8/10 centimetri, per favorire la circolazione durante il sonno.
Scarpe e sandali da indossare tutti i giorni devono essere comodi, a pianta larga, e in grado di far traspirare la pelle. I tacchi alti vanno riservati soltanto alle occasioni speciali.
Per camminare mantenendo la schiena in equilibrio e non pesare troppo sulle gambe i tacchi non devono superare i tre, cinque centimetri. Infradito rasoterra? Meglio di no: la mancanza totale di tacco obbliga le gambe a uno sforzo eccessivo.
Tenere le gambe accavallate è sexy, ma non permette una buona circolazione.
E, se si è costretti a stare tante ore in piedi, sollevarsi ogni tanto sulle punte, per favorire il ritorno venoso. Chi invece trascorre molto tempo seduto, deve prevedere brevi pause per alzarsi e fare i classici quattro passi.
Meglio la doccia del bagno in vasca. La temperatura ideale non deve superare i 34°/36°. Dirigere qualche getto più fresco sulle gambe, dal basso verso l’alto.
E poi tenere la crema abitualmente usata per il corpo nel frigorifero, per un’idratazione più fresca dall’immediato effetto tonificante.

Lunghissime e affusolate come quelle delle top model

Ogni donna desidererebbe avere gambe così. Però, secondo un sondaggio condotto in Gran Bretagna su un campione di 1.000 uomini risulta che le gambe ideali sono quelle semplicemente proporzionate. A patto che siano lisce e curate.
Dopo l’inverno, è facile ritrovarsi con la pelle secca e squamosa: il primo passo per togliere il grigiore dalle gambe è il peeling. In commercio ci sono molto prodotti da usare a secco o sotto la doccia.
Depilazione casalinga? Prima di procedere con il rasoio o l’epilatore, il peeling è d’obbligo poiché, oltre a rimuovere le cellule morte, solleva i peluzzi incarnati, consentendo così di toglierli senza problemi.
E se vogliamo usare la ceretta calda, ricordiamo che favorisce l’insorgere di capillari. Dopo la ceretta calda o l’uso di creme depilatorie è preferibile non esporre subito le gambe al sole.

Abbronzantissime

Le gambe abbronzate sembrano anche più snelle. Ma attenzione. Se si decide di affidarsi a una crema autoabbronzante, seguire le istruzioni del prodotto alla lettera per evitare di ritrovarsi con un colorito disomogeneo. Cautela, inoltre, su talloni e ginocchia: qui la pelle è più spessa e tende ad assumere una tinta più scura.
Da evitare, l’eccessiva esposizione al calore dei raggi solari, che provoca la dilatazione dei capillari e può essere causa di microrotture venose.
Infine, una tintarella troppo scura “invecchia” le gambe e ha il potere di mettere in evidenza la cellulite. In spiaggia, è quindi importante avere sempre a portata di mano un pareo di cotone leggero, per coprire le gambe durante la tintarella e le passeggiate in riva al mare.
La crema solare va spalmata anche su tutta la superficie dei piedi, spesso dimenticati e a rischio scottature.
Una doccia fresca tra un’esposizione e l’altra o, meglio ancora, una nuotata. Lo stile rana è quello che agisce più di altri sulla muscolatura delle cosce e previene così il rilassamento cutaneo.
Passeggiare con le gambe immerse nell’acqua, poi, è il miglior esercizio per tonificare l’interno coscia. Oltre allo sforzo sostenuto dai muscoli per contrastare il peso dell’acqua, le onde agiscono come un vero e proprio massaggio naturale.

Fitness per gambe perfette

Per gambe perfette, l’esercizio migliore è l’acquagym. Ma è comunque sufficiente camminare un’ora al giorno, con passo regolare e sostenuto, per benefici duraturi. Chi ama correre scelga terreni erbosi, che riducono l’impatto rispetto all’asfalto.
In genere, sono consigliati tutti gli sport aerobici, come per esempio andare in bicicletta, giocare a golf e ballare. In ogni caso, le calzature devono essere adeguate.
Una partita di beach volley? Al divertimento e al movimento non bisogna mai rinunciare ma pallavolo, calcio e tennis sono le attività meno indicate per chi desidera puntare sulla salute delle gambe.
Anche chi non ama lo sport può tentare di usare meno l’auto e l’ascensore: fare le scale tonifica quanto lo step.
Natura da spalmare e da mangiare - Da sempre, le sostanze contenute in alcune piante sono usate per la salute e la bellezza femminile. Tra quelle per le gambe ci sono, per esempio, la Centella asiatica, utilizzata per favorire la produzione di collagene e rendere quindi più elastiche le pareti dei vasi sanguigni.
Il Ginkgo biloba, invece mantiene sani i capillari e ha un’azione antiossidante, contrasta i radicali liberi responsabili dell’invecchiamento cutaneo.
E poi l’Escina, un derivato dell’Ippocastano: mantiene in condizioni di equilibrio il tessuto sottocutaneo.
Da una recente ricerca è emerso anche che i flavonoidi contenuti nell’estratto di vite rossa contribuiscono a ridurre gonfiori ed edemi localizzati sulle gambe, in particolare su caviglie e polpacci.

Tenere lontana la cellulite a tavola

In estate, complice il clima e i numerosi prodotti ortofrutticoli, sarà anche più facile mantenere o superare le 5 porzioni di frutta e verdura raccomandate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Ogni varietà di frutta apporta vitamine, sali minerali e fibre, quest’ultime utili anche al regolare funzionamento dell’intestino.
Perciò, via libera a meloni bianchi e gialli, anguria, pesche, albicocche, lamponi, ribes, mirtilli, tutti al naturale o frullati con acqua minerale e senza zucchero, in ogni momento della giornata. In particolare, i mirtilli contribuiscono a rendere più fluido il sangue e quindi a migliorarne la circolazione.
Non facciamo mancare verdura cruda o cotta: si condisce con succo di limone ed erbe aromatiche, per un sicuro apporto quotidiano di vitamina C e micronutrienti.
Il Potassio, che serve per smaltire i liquidi in eccesso, causa della formazione della cellulite, si trova nei piselli e fagioli secchi, nelle patate, negli asparagi, negli spinaci e nelle banane.
Più pesce che carne: contiene i preziosi grassi Omega 3, protettivi della circolazione sanguigna. Privilegiare i pesci di piccole dimensioni, meno a rischio di contaminazioni con metalli pesanti.
Niente o poco sale sulle pietanze e tanta acqua, per eliminare le scorie e mantenere l’organismo costantemente idratato.

Coccole dedicate

Infine, ecco una vera e propria coccola salutare. Il massaggio linfodrenante, con i suoi movimenti delicati, è quello che ci vuole per eliminare i liquidi in eccesso e riequilibrarne la circolazione.
Adatto anche a chi ha problemi di fragilità capillare. Sono sufficienti poche sedute per veder scomparire senso di pesantezza e gonfiore alle gambe.

(Tratto da Saperesalute)

giovedì 28 aprile 2011

Camminare allunga la vita

Il premio Nobel del 2009 è stato riconosciuto a chi da tempo si occupa dei telomeri, una sorta di catena interna alla cellula che rende conto della sopravvivenza di ogni cellula e di ogni essere vivente. Se il telomero è lungo, la cellula (e chi la possiede) vive più a lungo. Di recente, un gruppo di ricerca tedesco ha analizzato la possibilità di allungare i telomeri attraverso un semplice cambio dei comportamenti. Camminare ad esempio ha questo tipo di azione e consente di documentare sia nei topi che negli uomini un aumento netto e significativo della sopravvivenza cellulare.
Nei topi si è potuto verificare anche un effettivo aumento della sopravvivenza vitale, mentre per l'uomo il dato è induttivo, ma corrisponde ai rilievi epidemiologici già noti da tempo.
Gli studi su questo specifico argomento, pubblicati  su Circulation, hanno quindi consentito di evidenziare con certezza che l'esercizio fisico riesce ad allungare i tempi di sopravvivenza cellulare (sia per uomini che per i topi) e che sicuramente allunga la vita nei topi e con altissima probabilità anche negli esseri umani.
Semplice, gratuito, efficace. I milioni di persone che continuano a spendere denari nella illusoria trasformazione estetica che copre l'età, attanagliati dalla paura dell'invecchiamento, dovrebbero probabilmente solo iniziare a fare delle passeggiate, per schiarirsi le idee, capire i veri obiettivi della propria vita e mantenersi giovani.

mercoledì 27 aprile 2011

Come avere mani di fata


Non c’è bellezza senza igiene. Lavarsi le mani più volte al giorno dovrebbe essere un’abitudine consolidata, che certo non rischia di rovinarle. Ma c’è modo e modo.

Si lavano così

La temperatura dell’acqua non deve essere troppo calda e le mani vanno asciugate con cura. L’umidità che ristagna tra le dita, infatti, può favorire screpolature. Meglio usare salviette di cotone o carta usa e getta piuttosto che l’asciugatore presente nelle toilette di uffici, centri commerciali eccetera poiché secca troppo la pelle. Scegliere saponi e detergenti neutri o a base di oli come quello di mandorle dolci, argan , oliva, jojoba. Stendere sempre dopo una crema idratante, da tenere in borsetta. In estate, si può sostituire il consueto idratante con la crema a protezione solare. Durante la stagione invernale usare un prodotto nutriente e indossare sempre i guanti per proteggere le mani dal freddo. Dita spesso intirizzite possono creare disturbi alla circolazione sanguigna. I gel lava mani a base di sostanze disinfettanti devono essere riservati ai momenti di effettiva necessità: l’utilizzo quotidiano e continuo può produrre fenomeni allergici.

Unghie perfette

Le unghie rivelano lo stato di salute generale. Se notate qualche cambiamento del colore naturale oppure striature e macchie, consultate il medico.
Se invece le unghie tendono a spezzarsi con facilità, è probabile che qualche cura particolare e più attenzione all’alimentazione siano sufficienti a migliorare la situazione.
Aglio e cipolla. Le unghie sono fatte di cheratina, una sostanza che le rende dure e compatte. Aglio e cipolla contribuiscono alla sua produzione. Sali minerali. Quando sono fragili indicano che nella dieta mancano soprattutto Ferro, Zinco e Rame. Da recuperare nei latticini, nei legumi e nelle uova. Olio e limone. Per ottenere unghie più resistenti, preparare un’emulsione di olio d’oliva e succo di limone da massaggiare sulle unghie e sulle mani. Pausa smalto. Lo smalto rinforza, è vero, ma trascorrere qualche periodo senza aiuta le unghie a “respirare”.

Manicure fai da te

Per la manicure l’ideale sarebbe affidarsi alla professionalità di un’esperta una volta alla settimana. Far da sé, naturalmente, si può, con qualche piccolo accorgimento. Ecco i consigli giusti:
Meglio non tagliare le unghie con forbicine o tronchesini ma raggiungere forma e dimensione desiderata con una limetta di cartone. Si evitano così tagli drastici e difficilmente recuperabili e possibilità di ferirsi accidentalmente.
Quando non c’è il tempo di una manicure completa, occuparsi solo delle pellicine (cuticole) attorno all’unghia, responsabili di un aspetto sciatto. Ammorbidire la zona con una crema emolliente e spingere le pellicine verso l’interno con un bastoncino di legno di rosa o d’arancio. Le mani sembreranno subito più in ordine.
Per levigare le unghie passare una spugnetta di gomma. Non ripetere troppo spesso quest’operazione poiché, a lungo andare, toglie spessore alle unghie.
Non mettere lo smalto, soprattutto di colore scuro o iridescente, senza aver prima fatto una buona manicure: meglio non attirare l’attenzione su mani trasandate.
L’ingiallimento provocato dalle sigarette si combatte strofinando una fettina di limone su unghie e dita. Il succo di limone schiarisce la pelle ma, dopo aver lavato le mani, non dimenticare di stendere una crema idratante.

Averne cura mentre si dorme

Per ritrovarsi con mani morbidissime al mattino, prevedere ogni tanto un trattamento notturno speciale.
Olio d’oliva oppure olio di mandorle: spalmare generosamente le mani e indossare guantini di cotone morbidi prima di coricarsi.
Tenere una crema mani nel comodino per ricordare sempre di metterla prima di dormire. Durante il riposo, infatti, le sostanze contenute nei prodotti favoriscono più agevolmente il ripristino del mantello idrolipidico della pelle.

(Tratto da Saperesalute)

martedì 26 aprile 2011

Rimedi naturali contro le smagliature

Le smagliature della pelle si possono combattere!
Accade spesso, soprattutto dopo i 40 anni, che la pelle inizi a perdere la sua compattezza e si ricopra di smagliature. È un disturbo frequente che può essere risolto (o almeno attenuato) ricorrendo a rimedi naturali.
Smagliature, cosa sono
Le strie cutanee o smagliature sono un fenomeno caratterizzato dallo stiramento e dalla rottura delle fibre di collagene ed elastina che mantengono l'elasticità della pelle . Insorgono nella pubertà, in gravidanza e anche quando si hanno rapidi mutamenti di peso. Anche le carenze di vitamina C  impediscono l'incorporazione di aminoacidi a livello delle fibre di collagene: vi si può ovviare assumendo la vitamina C (in capsule da 500 mg) al mattino con un abbondante bicchiere d'acqua. La cura, che durerà 1-2 mesi, stimola la sintesi del collagene.
Le smagliature: ecco cosa fare con i rimedi naturali
Prendi gli integratori di silicio. Il silicio è un minerale presente in minima quantità nel corpo umano, ma necessario per l'attività degli enzimi richiesti per la sintesi del collagene. Le patate sono un cibo ricco di silicio (20-30 mg per 100 g): vanno gustate lessate con un filo d'olio, ma non fritte. Integratori a base di silicio organico sono certi tipi di alga, come l'alga rossa (Lithothamnium corallioides), che si trova in compresse: una al giorno, a digiuno, per non più di due mesi.
Massaggiati con l'unguento super elasticizzante. Per preparare questo unguento, servono 10 ml di olio di mandorle dolci, 10 ml di olio di jojoba, 5 ml di olio di rosa mosqueta, 5 ml di olio extravergine di oliva, il contenuto di due capsule di vitamina E (in farmacia), 4 gocce di olio essenziale di geranio, 3 gocce di olio essenziale di sandalo e 3 gocce di olio essenziale di arancio dolce.
Come fare. Versa un cucchiaino della miscela sulla pelle umida (dopo il bagno o la doccia) e massaggia fino ad assorbimento.
Smagliature: per un trattamento d'urto
Dopo il bagno, massaggia tutto il corpo con una crema a base di secrezioni di lumaca, che puoi trovare nelle farmacie più fornite. Si tratta di cosmetici preparati con le secrezioni naturali delle lumache, sostanze dall'elevata capacità antiossidante, riparatrice e tonificante: contengono infatti l'allantoina (rigenera i tessuti "spenti"), il collagene (restituisce tono alla pelle), l'elastina (previene e riduce le smagliature) e l'acido glicolico (rimuove le cellule morte che impediscono l'ossigenazione cutanea).
Come fare. Applica una piccola dose di crema (è molto attiva) e massaggiala sulle smagliature fino a completo assorbimento

venerdì 22 aprile 2011

Miglio per proteggere i capelli

Un ottimo rimedio contro la caduta dei capelli
Il miglio è un cereale che ha origini antichissime; cosa più importante, il miglio è una vera farmacia naturale: contiene vitamina A, del gruppo B e acido folico, ma anche ferro, calcio, fluoro, potassio, magnesio, zinco, silicio aminoacidi solforati come la cisterna, importante per rallentare la cura dei capelli (promuove la formazione della cheratina) ma anche per la protezione delle unghie fragili, delle ossa e dello smalto dei denti.
Usa il miglio come alimento quotidiano
Per contrastare la caduta dei capelli possiamo introdurre nella nostra dieta l'uso di questo cerale oggi poco usato. Ma come utilizzarlo? Dopo aver lavato il miglio va tostato con pochissimo olio extravergine di oliva. Si aggiungono due tazze di brodo vegetale per ogni tazza di miglio, si porta a ebollizione, si regola di sale, si abbassa la fiamma per altri 10 minuti e il miglio è pronto da saltare in padella con verdure di stagione.
Perché in questo periodo dell'anno cadono i capelli?
Lo stress è uno degli elementi che maggiormente contribuiscono alla sindrome da stanchezza cronica, che fatalmente si riverbera anche sui capelli, favorendone la caduta. In condizioni di stress il corpo libera nel sangue, in quantità maggiori del solito, molecole come l'adrenalina e la noradrenalina che, insieme ad altre, ottengono l'effetto di ridurre l'apporto di ossigeno e di sostanze nutritive al bulbo capillifero. Non ultimo ad aprile, nel pieno della stagione lavorativa, spesso si mangia male e di corsa, togliendo al corpo il necessario apporto di Sali e vitamine. Il risultato è una carenza di quel "carburante" organico che, tra le altre funzioni, ha anche quella di provvedere alla rigenerazione dei capelli, simbolo della vitalità e della vigoria fisica.

(Tratto da Riza)

giovedì 21 aprile 2011

I 10 cibi light che light non sono!!

Quando giriamo tra gli scaffali del supermercato, sono le prime cose che ci saltano agli occhi: quei messaggi tipo “Niente colesterolo”, “senza zucchero aggiunto”, “alimento tutto naturale”… sono una calamita per noi che cerchiamo cibi sani e light o comunque salva-dieta, capaci di darci una mano a non ingrassare e anzi, a dimagrire.
Il fatto è che molto spesso quello che i messaggi promettono, le etichette dei prodotti smentiscono. Solo che il più delle volte non abbiamo tempo né voglia né le conoscenze giuste per metterci a decifrare le scritte in piccolo sulle confezioni. Risultato: compriamo cibi e alimenti “light per finta”.
False promesse
Facciamo qualche esempio: i prodotti “senza colesterolo” sono sì poveri di grassi, ma in compenso sono ricchi di sale e zucchero. E questo fa notevolmente aumentare il loro apporto calorico.
E ancora: se la bottiglia di olio riporta sulla confezione “leggero”, non significa che il suo contenuto di calorie sia più basso dell’olio extravergine di oliva. La sola differenza sta nel colore e nel gusto, niente di più.

1. Muesli - È dagli Anni 60 che il muesli, il popolare mix di frumento e frutta essiccata, ha assunto il ruolo di cibo salutare proprio per il loro contenuto di fibre. Ma se è vero che contiene una minor quantità di zucchero rispetto ai cerali glassati e zuccherati, non va dimenticato che ci sono anche alte percentuali di grassi.

2. Cereali per la prima colazione - Anche loro sono ricchi di zuccheri e di sodio, ma scarsi proprio nelle fibre. Alcune qualità di cereali contengono più di 500 milligrammi di sodio a porzione, e questo li rende poco indicati nelle diete.

3. Cereali in barrette - Stesso discorso: poche fibre, ma in compenso tanto zucchero e molti grassi. Diverse barrette contengono grassi saturi, derivati da ingredienti come il cocco, oltre che sale e zucchero. Insomma, un concentrato di calorie tale che tanto varrebbe consumare una intero pacchetto di caramelle...

4. Prodotti “ai 5 cereali” - Se pensate di fare un carico di cibi salutari e light mangiando cerali diversi tutti insieme, vi sbagliate di grosso: ... solo se l’etichetta riporta “grano intero”, introdurrete un maggior carico di fibre e di nutrienti.

5. Bevande energetiche - Promettono energia e, in effetti, tra gli ingredienti ci sono anche erbe energizzanti. Ma oltre che essere scarse di vitamine, e quindi inutili, sono ricchissime di zuccheri. Ed ecco svelato il vero motivo di tutta la “carica” che assicurano di fornire: lo zucchero è, infatti, un energetico per eccellenza.

6. “Bastoncini di frutta” - Un gruppo di ricerca del Center for Science in the Public Interest ha scoperto di recente che una marca popolare di “bastoncini di banana” essiccata, non solo conteneva zucchero aggiunto, ma che la frutta veniva addirittura fritta. Il risultato? Mangiarne una porzione equivarrebbe a mangiare un hamburger in un fast food.

7. Confezioni di cibi pronti da gustare - Insalate con pollo o tacchino “freschi” possono essere carichi di sodio e le insalate possono contenere maionese o altri oli non salutari. Non aiutano a mantenere la linea, sebbene il pollo e il tacchino siano considerati light.

8. Acque addizionate - Anche qui occorre fare attenzione perché alcune marche di acqua aggiungono al prodotto naturale non solo vitamine ed erbe, ma anche zucchero. Cosa significa? Che un bicchiere di acqua – normalmente a zero calorie – può arrivare ad apportarne 125.

9. Latte di soia, cioccolato di soia con nocciole, barrette alla soia - La parola che ci può trarre in inganno e rimandarci con la mente a prodotti dietetici è proprio la soia. Sappiamo che è un prodotto solo vegetale, ma i prodotti che la usano come base vengono poi addizionati con altri grassi e zuccheri.

10. Prodotti freschi “senza grassi aggiunti” - Anche in questo caso bisogna fare attenzione perché il grasso può essere sostituito da altri additivi carichi di carboidrati e con un alto contenuto di zuccheri
.
(Tratto da Staibene.it)


Olio essenziale di noce moscata: un aiuto per i muscoli e non solo


Un aiuto per muscoli fuori forma...
Fra gli inconvenienti della sindrome da affaticamento primaverile c'è spesso un fastidioso e antiestetico "afflosciamento" che colpisce la muscolatura. Un problema dovuto sia alla riattivazione del ricambio cellulare, che intasa i muscoli di scorie e metaboliti, sia alla scarsa ossigenazione della pelle, "sepolta" sotto strati di abiti per tutto il lungo periodo invernale e soffocata dall'inquinamento, sia alla riduzione del movimento. 

..per prevenire strappi e lesioni
Durante la stagione invernale nelle città si cammina poco e anche chi sfida traffico e clima per fare jogging rischia di ottenere più danni che benefici nell'aria piena di miasmi. Perciò quando la primavera invita a rimettersi in moto, il sistema osteoarticolare indebolito risponde male e non è infrequente ritrovarsi con i muscoli indolenziti alla prima passeggiata o procurarsi strappi e colpi "della strega".

L'aiuto che serve: olio essenziale di Noce moscata
Per tonificare il sistema muscolare e risolvere gli stati infiammatori, possiamo ricorrere all'olio essenziale di noce moscata, estratto dal frutto di un grande albero sempreverde originario delle isole Molucche e dell'Indonesia, che i nativi usano da sempre per preparare il corpo all'attività fisica e che costituisce l'ingrediente principale degli oli da massaggio usati dai preparatori per tonificare la muscolatura degli sportivi moderni.

Come si utilizza
Versa 8 gocce di olio essenziale di noce moscata in 250 ml di olio di arnica o di calendula e massaggia con l'unguento due volte al giorno le zone dolenti o sui muscoli privi di tono, facendo assorbire completamente la miscela con un massaggio circolare. Ti toglie stanchezza e indolenzimento.
Attenzione! L'olio essenziale di noce moscata va usato con moderazione, perché ad alte dosi è tossico per il sistema nervoso.

mercoledì 20 aprile 2011

Oggi per pranzo:Parmigiana di melanzane light

Ingredienti:
3 melanzane
400 g di pomodori pelati
una mozzarella light
una cipolla
2 cucchiai di olio extravergine d'oliva
uno spicchio d'aglio
una manciata di foglie di basilico
2 cucchiai di grana grattugiato
sale



Lavare le melanzane e togliere il picciolo, poi asciugarle bene. Tagliarle a fette alte circa mezzo centimetro e disporle nello scolapasta, coprendole di sale fino. Lasciarle così per almeno un'ora affinché perdano la loro acqua amarognola.
Far rosolare la cipolla affettata sottile in una padella con qualche cucchiaio di acqua finché si sarà ammorbidita. Unire i pomodori pelati e l'aglio e lasciar cuocere per 20 minuti circa. Intanto sciacquare e asciugare le melanzane, disporle sulla griglia del forno acceso finché saranno diventate morbide, senza lasciarle seccare.
Ungere leggermente una teglia e foderare il fondo con fettine di melanzane, coprire con la salsa e qualche fettina di mozzarella. Procedere così a strati alternati, fino ad esaurire gli ingredienti. L'ultimo strato deve essere di mozzarella e salsina e il tutto spolverato di grana grattugiato e il basilico.
Mettere in forno la teglia in forno preriscaldato e cuocere a 200° per 20 minuti.

I benefici del Melograno


La coltivazione dell'albero di melograno (Punica granatum) è tra le più antiche. Da millenni questa pianta, originaria della Persia, viene coltivata intorno al Mediterraneo, nell'Asia minore, in India e in Sud America. Da sempre il frutto di questa pianta è simbolo di vita e bellezza, grazie al ricco olio che si ricava dalla spremitura dei suoi semi, dal caratteristico manto rosso, naturalmente ricchi di preziosi acidi grassi. Oggi viene studiato proprio per la sua azione antietà, in grado di contrastare l'eccesso di radicali liberi e l'invecchiamento di organi e tessuti, anche della pelle. Seguici, e scopri con noi come utilizzare l'olio di semi di melograno per la tua bellezza... 

Un prezioso olio antietà
La spremitura dei semi del melograno va effettuata con particolare attenzione, per non perdere nessuna delle preziose sostanze di cui sono naturalmente ricchi. Dai semi essiccati di 500kg di frutta si ottiene infatti meno di 1kg del prezioso olio, che racchiude acidi grassi polinsaturi e vitamina E, flavonoidi, fitormoni e fitosteroli in grado di rallentare in modo naturale i processi degenerativi di invecchiamento della pelle. L' azione rigenerante deriva soprattutto dall'acido punicico, che nella melagrana è presente in una concentrazione superiore a qualunque altro frutto in natura. 

Le conferme della ricerca scientifica
Numerosi studi hanno dimostrato l'efficacia antiossidante del melograno. Di recente pubblicato su Experimental Dermatologo, uno studio della Hallym University in Corea ha confermato le proprietà protettive anti raggi UV dell'estratto di melograno. Gli scienziati si sono basati sull'osservazione del comportamento delle cellule umane in laboratorio quando esposte ai raggi ultravioletti B. Dopo la somministrazione di estratti di semi di melograno si è osservata una riduzione del livello di tossicità dei raggi UV-B ed un effetto protettivo sul collagene, la proteina che impedisce la formazione di rughe e la perdita di idratazione della pelle.
I numerosi studi sulle proprietà antiossidanti hanno quindi confermato l'efficacia dell'olio di semi di melograno nella preparazione di prodotti cosmetici per contrastare gli effetti del tempo e del sole.
(Tratto da Riza)

martedì 19 aprile 2011

Oggi per pranzo: frittata con asparagi

Ingredienti:
6 uova
400 gr di asparagi
1/2 l. di brodo vegetale

Togliete dagli asparagi la parte bianca terminale, tagliarli a tochetti, mettere gli asparagi in una pentola con poco brodo vegetale e cuocere per una decina di minuti. A parte sbattere bene le uova, unire gli asparagi, un pizzico di sale e pepe, mescolare bene e cuocere in una padella antiaderente.

Stress e fatica: le donne resistono di più!

Le cellule femminili si adattano di più e riescono a sopravvivere meglio di quelle maschili allo stress, inventando soluzioni per non morire. È il risultato di uno studio congiunto tra l'Istituto Superiore di Sanità e l'Università di Sassari, dal quale emerge che le cellule che costituiscono il corpo dell'uomo e della donna sono diverse, oltre che nei cromosomi, anche in quanto a destino.
Uomini e donne hanno quindi un rischio diverso di contrarre determinate malattie: diventa perciò necessario che la ricerca scientifica abbia un approccio di genere al fine di offrire una migliore appropriatezza terapeutica. Con questo obiettivo l'Istituto Superiore di Sanità, grazie ai fondi della Ricerca Finalizzata del Ministero della Salute, ha avviato il progetto strategico “La medicina di genere come obiettivo per la sanità pubblica: l'appropriatezza della cura per la tutela della salute della donna”.
“Si tratta di un progetto ambizioso”, ha spiegato il presidente dell'Iss, Enrico Garaci, “che studia le differenze non soltanto fisiologiche, ma anche sociali e psicologiche tra uomini e donne. Abbiamo la certezza scientifica della differenza degli organismi sotto il profilo ormonale e genetico e delle risposte diverse alle terapie. Basti pensare che le reazioni avverse ai farmaci nelle donne concorrono al 6% delle ospedalizzazioni. L'obiettivo oggi è capire come impattano le terapie farmacologiche sugli uomini e sulle donne per ottenere una cura più appropriata e un risparmio di costi per il Servizio Sanitario Nazionale”.

lunedì 18 aprile 2011

Oggi per pranzo:Farfalle olive e capperi

Ingredienti per 4 persone:
400 g di pasta corta
2 manciate di olive nere snocciolate
1 manciata di capperi strizzati e tritati
50 g di olio extravergine d’oliva
1 mazzetto di prezzemolo tritato
1 spicchio d'aglio
Formaggio grattuggiato
Sale


Preparazione

Fate cuocere la pasta al dente.
Nel frattempo fate dorare nell'olio lo spicchio d'aglio intero. Aggiungete quindi le olive snocciolate e tagliuzzate a listarelle, i capperi strizzati e tritati e lasciate soffriggere a fuoco lento per qualche minuto.
Scolate la pasta, togliete lo spicchio d'aglio dal sugo e versate la pasta fumante nella padella, quindi spolverate con il prezzemolo tritato. Fate saltare la pasta insieme alle olive e ai capperi, facendola ben insaporire. Servite subito con una spolverata di formaggio grattuggiato
.

10 modi per smaltire i peccati di gola



Mangiare è uno dei più grandi piaceri della vita, ma come la mettiamo se dovete tenere sotto controllo il peso? Se vi siete concessi un cioccolatino o non avete potuto resistere all’invito di un collega al bar che vi ha offerto cappuccino o un cornetto, l’unico modo ora per limitare il danno è smaltire quel che avete mangiato.
Le regole a cui vi dovete attenere sono tre: limitatevi nelle porzioni, mangiate lentamente e smaltite con un po’ di attività fisica quel che avete mangiato. Qui di seguito qualche semplice esercizio che non ha bisogno di palestre o attrezzi speciali. Quindi, niente scuse...

I trucchi
Occhio al paneSe non avete saputo resistere al desiderio di accompagnare l’insalata o la carne con un rosetta, sappiate che dovrete bruciare 135 calorie. Come? Fate sei piani di scale a piedi e metterete a posto la coscienza.

Un cioccolatino, una passeggiataDovete bruciare 60 calorie, tanto vale un cioccolatino: fatelo con dieci minuti di passeggiata a passo sostenuto.
Quanto nuoto per solo un bignè...Con un bignè alla crema le calorie aumentano e di parecchio. Quante? Ben 200. Per smaltirle non vi rimane che tuffarvi in piscina e nuotare per 25 minuti filati.
Succo di frutta? Sì, ma solo se…Se non avete resistito a un succo di frutta zuccherato (75 calorie), vi suggeriamo un rimedio bruciacalore che non dovrebbe risultarvi troppo sgradito: con 25 minuti di sesso (15 minuti se il succo era senza zucchero aggiunto), smaltirete l’energia in eccesso.
Non fate come Superpippo
Se proprio non sai fare a meno delle arachidi, sappiate che si possono bruciare le calorie di una piccola confezione facendo jogging per 20 minuti.

Dopo il pranzo al barAnche se vi dà l’idea di esservi tenuti leggeri, una pizzetta al bar equivale a 135 calorie. Come smaltirle? Con 15 minuti di jogging.
Il chewing-gum è leggero
Non sono molte le calorie di un chewing-gum, oscillano tra 5 e 10. Con un piano di scale a piedi, voleranno via...

Quattro passi dopo il tè freddo
Per riparare i danni di una lattina di tè freddo (120 calorie) non rimane altro che camminare a passo svelto per 20 minuti.

La torta di meleUna cena tra amici e per dessert non avete saputo resistere a una fetta di torta di mele. Smaltitela così: una bella nuotata per 25 minuti.
Cappuccino e briocheIl “matrimonio” più amato dagli italiani equivale a ben 300 calorie. Per eliminarli ci vuole un po’ più di fatica: 25 minuti di nuoto più altri 20 di camminata veloce.

sabato 16 aprile 2011

Le piante antistress



Minato da ansie e tensioni, il 70 % circa degli italiani è vittima dello stress che, a lungo andare, causa rilevanti disturbi. Ecco l’aiuto che può fornirci la natura.
Irritabilità, cattive abitudini, intoppi quotidiani, cambiamenti repentini, pesanti responsabilità e surplus lavorativo sono responsabili dello stress, che fiacca il più dei due terzi degli italiani.
Minato da ansie e tensioni, inoltre, il sistema immunitario si indebolisce, l'organismo diventa più vulnerabili alle infezioni e alle malattie.
Diventa necessario, allora, rallentare i ritmi e aiutare l’organismo a ricaricare le batterie. Un valido supporto arriva anche dalla fitoterapia: sono numerose le piante dagli effetti antistress, alcune con effetti sedativi, altre con proprietà energizzanti.

Una lista verde antistress

Vediamo quali sono e le loro attività specifiche, tenendo sempre conto che i prodotti fitoterapici, soprattutto quelli più attivi, non devono essere utilizzati senza prima consultare un medico esperto.
Biancospino. Contiene tannini e i flavonoidi che agiscono a livello del sistema nervoso centrale. La sua azione sedativa è utile nei casi di nervosismo, per ridurre l'emotività, lo stato di tensione e migliorare il sonno.
Camomilla. Nota per il suo effetto leggermente sedativo, è un rimedio classico per attenuare ansia e irritabilità, curare l’insonnia e altri disturbi del sonno. Damiana. Le foglie hanno azione antidepressiva e tonico-stimolante e si rivelano utili in caso di superlavoro fisico o intellettuale, stanchezza, condizioni di stress e stati depressivi.
Eleuterococco. Fornisce all'organismo una migliore resistenza nei confronti di svariati tipi di stress, fisico e psichico.
Escolzia. È utile nei casi d’insonnia lieve o moderata, nervosismo, ansietà e stress. È più attiva nelle donne che negli uomini.
Ginkgo biloba. Contiene terpeni, che esercitano un'azione nutritiva e protettiva sui neuroni della corteccia cerebrale e aumentano i livelli delle sostanze antidepressive e psicostimolanti in circolo.
Guaranà. Ha un’azione psicostimolante, migliora le capacità di attenzione e memoria, le performance mentali e riduce il senso di fatica.
Ginseng. Agisce come tonico negli stati di affaticamento psicofisico e aumenta i livelli di alcuni neurotrasmettitori nel cervello, come dopamina, adrenalina e noradrenalina, con azione antidepressiva, euforizzante e psicostimolante.
Iperico. Ha proprietà rasserenanti e calmanti degli stati ansiosi. L'azione antidepressiva si deve alla capacità di aumentare i livelli di serotonina, noradrenalina e dopamina, neurotrasmettitori coinvolti nella regolazione del tono dell’umore, e a quella di modulare la secrezione di melatonina.
Lavanda. Grazie alla sua attività sul sistema nervoso, si usa per contrastare gli stati d’irrequietezza, insonnia e nervosismo.
Luppolo. I suoi coni hanno proprietà sedative del sistema nervoso centrale.
Melissa. È utile nei disturbi da stress, stanchezza, insonnia di origine nervosa, palpitazioni, emicrania.
Passiflora. Contiene numerosi flavonoidi, come l'iperoside e la vitexina, alcuni dei quali si legano ai recettori cerebrali per le benzodiazepine (farmaci noti per la loro attività ansiolitica e sedativa), con un’azione calmante sul sistema nervoso centrale e sui centri del sonno.
Rodiola. Aumenta i livelli di serotonina e dopamina nel cervello, con azione antidepressiva e psicostimolante. Inoltre aumenta la resistenza alla fatica.
Tiglio. Il fitocomplesso è in grado di legarsi ai recettori per le benzodiazepine presenti nel cervello, con un’azione sedativa e ansiolitica. È utile nei soggetti ansiosi, ipereccitabili e con sintomi legati alla somatizzazione dell’ansia a livello dello stomaco e dell’intestino.
Valeriana. Ha un’azione simile a quella dei farmaci benzodiazepinici, ma con minore potenza. I suoi principi attivi, ossia gli acidi valerenici, agiscono sul sistema nervoso centrale e si rivelano utili per trattare i disturbi del sonno e gli stati ansiosi.

(Tratto da SapereSalute)

venerdì 15 aprile 2011

Ecco come avere denti bianchi e brillanti

Il colore dei denti

La gradazione di colore dei denti è differente per ogni persona perché determinata geneticamente, e può tendere maggiormente al bianco, al giallo oppure al grigio.
Oltre alle diversità presenti già in origine il colore dei denti può essere modificato dalla presenza di placca e tartaro e di macchie dovute agli alimenti, a malattie o a medicinali.

Che cosa modifica il colore naturale

È possibile che sui denti compaiano macchie “estrinseche”, ossia esterne, dovute alla penetrazione nella struttura dello smalto di pigmenti provenienti dai cibi o bevande.
Il caffè, il tè scuro, il vino rosso, la nicotina e altre sostanze contenute nel fumo di tabacco hanno la capacità di colorare le superfici dentali con cui vengono in contatto, e con il tempo scuriscono visibilmente i denti di chi li consuma frequentemente.
Anche l’utilizzo prolungato di collutori antibatterici contenenti clorexidina può scurire lo smalto in modo molto evidente.
Le modificazioni del colore possono essere dovute anche a macchie “intrinseche”, ossia interne alla struttura del dente, dovute per esempio ad anomalie nella mineralizzazione dello smalto, a un’assunzione eccessiva di fluoro durante l’infanzia (fluorosi), oppure all’uso di farmaci come le tetracicline durante la formazione dei denti permanenti.
Il processo di invecchiamento, infine, scurisce il colore dei denti: con il passare del tempo infatti la dentina, ossia il tessuto osseo che si trova all’interno dello strato di smalto, si ispessisce e tende a ingiallire; poiché lo smalto non ha colore ma lascia trasparire quello della dentina, ne risulta un generale e naturale ingiallimento dei denti con l’avanzare dell’età.

Sbiancamento professionale

Gli studi odontoiatrici oggi dispongono di materiali in grado di schiarire il colore dello smalto agendo in profondità, e ottenendo così risultati positivi sia sulle macchie estrinseche sia su quelle intrinseche.
Si tratta di prodotti a base di perossido d’idrogeno o perossido di carbamide che penetrano nel tessuto duro del dente e agiscono direttamente sulle molecole del pigmento che ne ha scurito il colore; questi prodotti sono utilizzati per lo sbiancamento domiciliare e quello effettuato in studio.
Lo sbiancamento domiciliare è un trattamento della durata di 5/6 giorni: l’odontoiatra prende il calco delle arcate dentarie del paziente per creare mascherine che si adattino alla sua anatomia; queste dovranno essere riempite con gel sbiancante e indossate circa mezz’ora al giorno per ottenere lo sbiancamento.
Lo sbiancamento in studio è un procedimento che si effettua in una sola seduta di un’ora circa: l’azione del gel applicato viene velocizzata dall’esposizione della dentatura alla luce di speciali lampade al plasma, laser o alogene.

Sbiancamento “fai-da-te”

Per schiarire il colore dei denti si possono usare i dentifrici sbiancanti: questi prodotti contengono sostanze abrasive che per sfregamento, interponendosi tra la superficie del dente e le setole dello spazzolino, possono attenuare il colore delle macchie estrinseche, ma non di quelle intrinseche perché non hanno modo di agire all’interno della struttura del dente.
In farmacia è possibile anche acquistare gel contenenti perossidi e mascherine preformate per effettuare lo sbiancamento con prodotti simili a quelli utilizzati negli studi odontoiatrici ma contenenti sostanze in concentrazione minore e quindi con effetto più blando (vedi controindicazioni).

Controindicazioni

Gli interventi sbiancanti con sostanze abrasive non dovrebbero essere realizzati con spazzolini con setole troppo dure: per non erodere lo smalto è bene non esercitare un’azione troppo energica e ricordarsi che spazzolare per due minuti è un tempo sufficiente per la pulizia dei denti.
È consigliabile utilizzare i gel sbiancanti contenti perossido sotto la supervisione dell’odontoiatra, che può verificare prima del loro uso se siano presenti carie o infiammazioni delle gengive e curarle prima di sbiancare i denti.
Anche la presenza di impianti e ponti dovrebbe essere valutata da un professionista perché gli agenti sbiancanti hanno effetti diversi sullo smalto e sugli altri materiali, e il rischio è quello di ottenere denti naturali di colore differente rispetto alle protesi presenti.
I prodotti a base di perossidi non hanno effetti collaterali negativi permanenti: la sensibilità dei denti e l’irritazione gengivale che si possono verificare dopo il trattamento sono transitori, mentre non si verificano danni o indebolimento dello smalto.

(Tratto da Saperesalute)

Le labbra



Un bacio è un apostrofo rosa tra le parole t'amo .Questa romantica definizione del mitico Cyrano De Bergerac, e quindi di E. Rostand lo scrittore, ci riporta ad immagini di labbra turgide, morbide e vellutate. Labbra invitanti che sanno illuminare il volto con un semplice sorriso. Saper sorridere con naturalezza, del resto, da sempre è una delle caratteristiche più affascinanti di una donna e dipende, in gran parte, proprio dalla bellezza delle labbra.La bocca è uno dei punti più importanti del volto e, perciò, richiede attenzione e cure particolari, sia per quanto riguarda il trucco che gli eventuali disturbi.

I disturbi

Tra i disturbi più comuni, che colpiscono le labbra, ci sono:
 
* Herpes labiale : più comunemente note come febbre, è rappresentato da fastidiosi gruppi di vescicole che si localizzano sulle labbra. Questo disturbo comporta un senso di bruciore e, il più delle volte, dipende da indigestioni, da disturbi gastrointestinali, e da intossicazioni. Questa lesione tende a ricomparire quando il soggetto si espone a intensa luce solare, ha il raffreddore o un'altra infezione; le donne sembrano più spesso manifestare la febbre erpetica intorno al periodo mestruale.
   
* Desquamazioni locali . Si tratta di quelle piccole squame di epidermide che, talvolta, si formano sulle labbra. Spesso vengono asportate, a volte anche a morsi, senza attenzione. Questo provoca il formarsi di una piccola escoriazione che si gonfia, si essica e contribuisce al riformarsi di queste pellicole. La desquamazione può essere causata, talvolta, dall'uso di dentifrici o rossetti inadatti. La situazione può essere risolta con l'utilizzo di creme bioattivatrici contenenti principi attivi specifici.
   
* Ragadi labiali . Sono delle screpolature che riguardano lo strato superficiale delle labbra. E' facile che si verifichino nel periodo invernale, dal momento che dipendono in larga parte dal freddo e dal vento. In questo caso la cura è rappresentata da creme e pomate antisettiche.
    
* Cheilite . E' una forma di infiammazione e secchezza delle labbra. A volte può essere provocata da intolleranza ai coloranti contenuti negli stessi rossetti, o infezioni locali. Le cheiliti si manifestano sia sotto forma di edemi che di bolle o di desquamazione delle labbra. Sono curabili, con l'eliminazione delle cause di allergia e l'utilizzo di creme disinfettanti. E' comunque opportuno, per individuare una terapia corretta, rivolgersi al proprio medico di fiducia.

Il trucco

Se, da un lato, le labbra rappresentano un elemento decisivo per la riuscita di un buon trucco, dall'altro non si può nascondere che il make-up di questa parte del viso è uno dei più difficili. Affronteremo, dunque, l'argomento cominciando con il segnalare qualche piccolo accorgimento. Il primo obiettivo è quello di cercare di mantenere, per quanto possibile, la forma naturale delle labbra .In secondo luogo bisogna evitare le sbavature : il contorno delle labbra deve essere netto e preciso.

I materiali da utilizzare, per il trucco, sono una matita contorno labbra non troppo morbida e ben appuntita, un pennello, un rossetto della stessa tonalità della matita usata e uno spazzolino da denti. Quest'ultimo serve se le labbra sono screpolate: una leggera spazzolata, infatti, aiuta ad eliminare le pellicine antiestetiche che renderebbero difficile stendere il rossetto.
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La scelta del colore
   

Il make-up delle labbra deve essere armonizzato con il colore di incarnato del viso e con quello dei capelli. Il rossetto ha dunque un'importanza fondamentale: dalla scelta del colore e dalla sua applicazione dipende la naturalezza del trucco. Per le donne dai capelli neri o castani è preferibile l'utilizzo delle tonalità del rosso puro e del rosso mattone; il corallo rosa e, comunque, le tinte chiare sono i colori indicati per le bionde; più attenzione dovranno prestare le signore con i capelli rossi, via libera ai rossi puri, alle tonalità del mattone e dell'arancio, da escludere, invece, saranno i colori tendenti al viola.

Il contorno labbra
   
La matita permette di tracciare con precisione i contorni delle labbra e di apporre un primo tocco di colore che renderà lo stesso trucco più duraturo. Si comincia disegnando il labbro superiore partendo dal centro e, poi, si continua sulle altre parti, così da rendere armonioso il tracciato dell'intera bocca. Se ci sono difficoltà nella precisione delle linee è possibile fissare prima dei punti che successivamente verranno collegati dalla matita. Per le signore alle prime armi, il consiglio è di aver pazienza e di ripetere più volte l'operazione.

I requisiti principali di un buon rossetto
   

Un buon rossetto per le labbra deve rispondere ad una serie di requisiti quali un colore netto e armonioso che non secchi le labbra né le screpoli e un colore resistente che, però, possa essere tolto in ogni circostanza. Il rossetto, inoltre, non deve provocare sbavature. Sul mercato esiste una vastissima gamma di rossetti: metallizzati, iridescenti, idratanti, opachi, semitrasparenti. Per lucidare questo prodotto si può utilizzare un lucidalabbra trasparente. Si può trovare, infine, il rossetto sottoforma di stick, o di erogatore di prodotto semifluido, o in polvere o mat. Questi ultimi hanno il vantaggio di essere molto pigmentati.

L'applicazione del rossetto
   
Solitamente, per ottenere, buoni risultati il rossetto deve essere applicato più di una volta nell'arco della giornata. Le labbra devono essere ben asciutte e tamponate con una velina o un fazzoletto di carta. Si inizia dal labbro superiore, partendo dal centro verso l'esterno. Su quello inferiore si parte dagli angoli per arrivare al centro. Si stende con il pennello, avendo cura di distribuirlo su tutta la superficie senza sbordare. Una volta conclusa l'operazione, per un risultato più opaco e duraturo, si possono tamponare le labbra con una velina.

Come correggere i difetti della bocca
   
Prima di intervenire con qualsiasi correzione, è necessario studiare attentamente il profilo della bocca. Per non eccedere né in caso di ingrandimenti, né in quello di riduzione. Una volta stabilito l'intervento da effettuare, si deve passare su tutte le labbra il fondotinta, così da neutralizzare il loro colore naturale.

La bocca piccola: le labbra vanno colorate pienamente, il margine deve essere superato (non oltre il mezzo millimetro) sia sopra che sotto; è opportuno scegliere un colore vivo per mascherare le demarcazione tra rossetto e margine delle labbra. I colori luminosi le renderanno più grandi. Per un effetto di maggior apertura si può applicare al centro delle labbra un punto luce, usando un gloss o un ombretto in polvere di tono dorato.

La bocca grande: si copre la parte in eccesso con lo stesso colore del fondotinta, si passa con un leggero strato di cipria, si stende il rossetto e si disegna la nuova linea a matita. I colori non dovranno essere troppo lucidi o perlati.
   
Labbra segnate dall'età: i problemi più frequenti sono rappresentati dalla forma che perde la sua carnosità, dalla sbavatura del rossetto, dagli angoli esterni che tendono ad incupirsi. I colori dei rossetti non dovranno essere né perlati né troppo lucidi, la forma dovrà seguire un disegno morbido che accentui una lieve incurvatura. Un ombretto perlato, al centro delle labbra, le rende più luminose

Labbra con il contorno imperfetto: in questo caso si può ristabilire con il colore le giuste proporzioni, correggendo la parte in difetto. Si passi lungo il contorno una linea con un correttore chiaro, la si sfumi e successivamente si disegni il normale contorno a matita.

giovedì 14 aprile 2011

Oggi per pranzo: Spiedini di Verdure

Ingredienti per 4 persone:
1 zucchina
1 melanzana media
8 pomodorini ciliegia
4 ciliegine di mozzarella
sale e pepe in grani
olio extravergine


Preparazione

Spuntate e tagliate a tocchi la zucchina, la melanzana poi cuocete tutto, sulla griglia calda, togliendo le verdure ancora al dente.
Preparate poi 4 spiedini, infilandovi le verdure alternate con le mozzarelline e i pomodorini.
Conditeli con un pizzico di sale, pepe macinato, un filo d'olio, passateli ancora sulla griglia per qualche minuto, il tempo necessario a scaldare il formaggio ed i pomodorini.

Rimedi verdi per aiutare il sonno dei più piccoli

Per quel che riguarda il sonno, ogni bambino è una storia a sè: se è vero che fino a 3 mesi d'età il riposo del neonato è naturalmente interrotto dalle coliche e dalle esigenze della poppata, crescendo i piccoli possono andare incontro a turbe del sonno (difficoltà ad addormentarsi, risvegli precoci) dovute alle cause più diverse.
A meno che non si riscontri a livello medico una vera patologia di tipo neurologico, in questi casi è controindicato intervenire con sonniferi o tranquillanti. Al momento di mettere i denti, ovvero a partire dal quarto e quinto mese, si può verificare un periodo di sonno agitato, poichè i disturbi della dentizione si manifestano con più evidenza durante la notte. Già verso i sei mesi la durata del sonno di allunga fino a 5-6 ore, e a un anno si arriva a 13 ore di sonno con due sonnellini pomeridiani. A partire dall'anno d'età, i bambini dormono almeno 10 ore per notte, tanto che risulta difficile svegliarli al mattino, mentre durante la fase della pubertà, in concomitanza con il "subbuglio" ormonale si può avere un sonno leggero e di minor durata.
Il pasto serale è molto importante per riposare bene. E' buona norma non cenare tardi: l'ora ideale si aggira intorno alle 19-20. Nel menù vanno evitate le proteine animali, soprattutto carne o uova, che richiedono lunghi tempi di digestione e stimolano il metabolismo di surrene e tiroide, favorendo l'insonnia. Invece vanno bene cereali integrali, legumi e i cibi che contengono triptofano, un precursore della serotonina, ormone che regola il sonno e l'umore: sono il latte vaccino, lo yogurt, il riso, l'orzo e i semi oleosi.
Zucchine,banane, prugne, patate, albicocche, carote, spinaci e yogurt contengono potassio, minerale che ci fa riposare bene.
Infine per evitare che di notte vi sia un calo degli zuccheri (che provoca risvegli precoci) non devono mancare i carboidrati: riso, pane, pasta e miele, meglio se integrali.

 (Tratto da Salute Naturale)

mercoledì 13 aprile 2011

Oggi per pranzo: Involtini di zucchine e carote

Ingredienti per 4 persone:
600 g di petto pollo
2 carote
2 zucchine
sale
pepe
1/2 bicchiere di vino bianco
olio extravergine d’oliva


Procedimento:

Lavare e spuntare le zucchine,  lavare e spuntare e pelare le carote e tagliare a fette sottili.
Far bollire una pentola con acqua e sale e scottare le verdure per un paio di minuti quindi sollevarle con una schiumarola.
Salare e pepare ogni fetta di petto di pollo e coprirli con le fette di zucchine e carote.
Arrotolare il petto di pollo a mò di involtino e fermarlo con 2 stuzzicadenti.
Trasferire gli spiedini in padella antiaderente con un fondo d’olio e cuocere per pochi minuti.
Rigiare quindi gli involtini di pollo con zucchine e carote e sfumare con il vino bianco
Servire ben caldi insieme ad un contorno di zucchine e  carote e tagliare a julienne, che avrete fatto scottare per un paio di minuti in acqua salata e condite con un filo d’olio sale e pepe.

La buona notizia:Presentata la moneta unica mondiale in metallo riciclato

Presentato a Berlino un nuovo prototipo di valuta in metallo riciclato made in Italy,  “l’Eco-Coin”, nell’ambito del progetto United Future World Currency (UFWC), che prevede la creazione di una moneta unica mondiale.  Un progetto dall’alto valore simbolico, che getta le basi per una linea d’azione comune contro lo spreco di risorse ed energie per la coniazione delle monete.
Utilizzando materiali riciclati e non vergini come tradizione impone, si potrebbe risparmiarw il 92% di energia per l’alluminio, il 90% per il rame, il 56% per l’acciaio. Ad esempio 1.000 kg di alluminio riciclato permetterebbero di conservare 8 tonnellate di bauxite e 14 MW/h di energia elettrica.
Al design dell’eco-coin hanno contribuito Luc Luycx – designer della Zecca Reale del Belgio e ideatore del lato comune dell’euro – e Laura Cretara – ex-responsabile artistica della Zecca italiana.

Le proprietà della zucchina



Originaria del Centro America, la zucchina è stata importata in Europa e coltivata in tutti i paesi dal clima caldo e temperato. Dall'ortolano ormai si trova tutto l'anno, ma la zucchina primaverile è la più ricca di sostanze curative.
La zucchina contiene calcio, ferro, fosforo, vitamine C e E, fibre, un'alta percentuale d'acqua (90%), poco sodio e molto potassio, che la rende altamente  diuretica.
Il contenuto in acido folico (fondamentale per il funzionamento del sistema nervoso e del midollo osseo, e per la formazione di globuli rossi; importantissimo per le donne in gravidanza) di 2 etti di zucchine copre il fabbisogno giornaliero di questo prezioso antiossidante.
Tra le sue proprietà ricordiamo che è lassativa, ed è dunque l'ideale per una cura disintossicante di primavera.
Per preservare il patrimonio di nutrienti delle zucchine non bisogna cuocerle troppo: meglio gustarle crude, grigliate o leggeremente sbollentate.
Anche i fiori della zucchina si possono mangiare. E' meglio scegliere i fiori maschi, che si distinguono dal peduncolo lungo e sottile ricco di polline. I fiori migliori sono già sbocciati, con i petali ed il gambo sodi.
I fiori di zucchina hanno proprietà diuretiche, contengono una fonte di vitamina A e C e apportano fitormoni ad azione energizzante, ricostituente e tonificante.
I fiori di zucchina si possono usare per condire la pasta, dopo essere stati passati in padella con poco olio e pepe nero. Si possono anche farcire con un mix di ricotta di capra, un battuto di prezzemolo e un'acciuga dissalata, e cuocere al forno con un filo d'olio.


(Tratto da Salute Naturale)

martedì 12 aprile 2011

Oggi per pranzo: Insalata di cuscus e verdure aromatizzata alla menta

Ingredienti:
300 g di cous cous precotto
½ peperone rosso
½ peperone giallo
2 pomodori rossi
2 limoni
1 sedano
prezzemolo
basilico
menta
olio
sale e pepe.


Preparate il cous cous versandolo in acqua bollente (seguire le indicazioni della marca acquistata per la quantità di acqua) e coprite con il coperchi, passato il tempo indicato dalla marca acquistata sgranatelo con una forchetta e lasciatelo raffreddare. Tritate le erbe aromatiche ed aggiungete il succo di limone e pepe, versate il condimento sul cuscus ed unire la verdura pulita e tagliatela a dadini. Mescolate l’insalata e fatela riposare in frigo per qualche ora.

Le proprietà del carciofo



Il carciofo, nome comune del cynaria scolymus, è un ortaggio che appartiene alla famiglia delle composite. Di origine mediterranea, praticamente sconosciuto allo stato selvatico, deriva da selezionamenti del cardo (Cardo Cardunculus). È una pianta nota fin dai tempi antichi e l’attuale nome volgare deriva dal neo-latino articactus. La coltura del carciofo è diffusa maggiormente in alcuni Paesi del Mediterraneo, soprattutto in Italia, ma anche in Francia e Spagna, mentre è poco nota in molti altri Stati. La Sardegna è la regione che maggiormente si caratterizza per la coltivazione e il consumo di questo ortaggio. La maggior parte della produzione commerciale è destinata al consumo fresco, la restante viene utilizzata come prodotto conservato o surgelato. Alcune fonti riferiscono che il carciofo ed il cardo domestico derivano da quello selvatico, a seguito di un processo di selezione che ha favorito nel primo lo sviluppo dell'infiorescenza, nel secondo la nervatura mediana delle foglie. Inoltre è una pianta erbacea perenne, con formazione di rizoma, dalle cui gemme si sviluppano i getti chiamati “carducci”. Il fusto (alto da 50 a 150 cm) si presenta dritto e robusto con striature in senso longitudinale, dotato di foglie alterne grandi, di colore verde più o meno intenso e in alcuni casi grigie nella parte superiore, più chiare e con la classica “barbetta” in quella inferiore; le foglie hanno la caratteristica di essere piuttosto spinose. I fiori azzurri ermafroditi tubolosi sono raggruppati insieme in una infiorescenza a capolino, detta anche calatide. Il capolino comprende una base sulla quale sono inseriti i fiori e il loro insieme viene chiamato volgarmente “peluria”. Il frutto ha una forma ovale, allungata di colore grigio bruno. Il carciofo esige un clima mite a abbastanza umido ma resiste bene anche a temperature più basse anche intorno 0 gradi.
Il periodo migliore per coltivare i carciofi
Il mese di giugno è considerato il periodo più adatto per la coltivazione dei carciofi e in questo mese la pianta è in grado di produrre da 10 a 15 capolini con un gambo che varia dai 15 ai 40 cm. La raccolta, invece, avviene principalmente tra il mese di novembre e quello di aprile.

Per essere utilizzato al meglio e consumato, il carciofo deve subire il seguente trattamento:
1) occorre tagliare una parte del gambo che viene ripulito della parte esterna, dura e legnosa;
2) anche le foglie più esterne del fiore vengono rimosse poiché risultano troppo dure per essere consumate;
3) tagliare la parte sopra del carciofo per poter eliminare le spine interne;
4) il capolino viene infine tagliato in più parti.
Esaurite queste operazioni, si procede ad un capillare lavoro di selezione, lavaggio e confezione, stando bene attenti a mantenere tutte le caratteristiche organolettiche e nutritive, prima di immettere il carciofo sul mercato, pronto per essere consumato.

Le proprietà
I carciofi rappresentano una vera e propria miniera di principi attivi e vantano particolari virtù terapeutiche. Hanno pochissime calorie, sono molto gustosi ed hanno molte fibre, oltre ad una buona quantità di calcio, fosforo, magnesio, ferro e potassio. Sono dotati di proprietà regolatrici dell’appetito, vantano un effetto diuretico e sono consigliati per risolvere problemi di colesterolo, diabete, ipertensione, sovrappeso e cellulite. Sono anche molto apprezzati per le caratteristiche toniche e disintossicanti, per la capacità di stimolare il fegato, calmare la tosse e contribuire alla purificazione del sangue, fortificare il cuore, dissolvere i calcoli. I carciofi contengono molto ferro grazie a due sostanze: la coloretina e la cinarina, presente in concentrazione massima durante la formazione del capolino, che è poi la parte della pianta che viene usata in cucina. Queste sostanze sono in grado di provocare un aumento del flusso biliare e della diuresi e in particolare la cinarina, svolge un ruolo importante poiché riesce ad abbassare il livello del colesterolo. Per ottenere un vero beneficio, occorrerebbe consumare questo il carciofo nella misura di 300 gr. al giorno per un periodo piuttosto lungo. Da non sottovalutare è anche la funzione epatoprotettiva e antitossica dell’ortaggio e ciò si evidenzia maggiormente su diverse sostanze tossiche, in particolare sull’alcol, la cui presenza nel sangue viene ridotta per l’effetto diuretico. Gli studiosi hanno anche riscontrato proprietà rigeneratrici del parènchima epatico, oltre alla capacità di migliorare le funzioni secretive e motorie del tubo digerente, favorendo anche la peristalsi. La qualità “bardana” del carciofo, particolarmente apprezzata, ha un effetto depurativo soprattutto per quanto riguarda la pelle, specialmente quella molto grassa, ma anche in caso di acne e foruncoli in genere.

Conservazione
Quando i carciofi sono molto freschi ed hanno il gambo lungo è possibile conservarli immersi nell’acqua, proprio come i fiori freschi. Per conservarli in frigo, invece, occorre togliere le foglie esterne più dure e il gambo, lavarli, asciugarli e metterli in un sacchetto di plastica o un contenitore a chiusura ermetica: si conserveranno per almeno 5-6 giorni. Infine, è possibile congelarli dopo averli puliti e sbollentati in acqua con succo di limone, lasciati raffreddare e riposti in contenitori rigidi.



Studi scientifici sul carciofo
Alcuni studi indicano nei polifenoli contenuti nei carciofi, molecole importanti che li rendono particolarmente salutari: le sostanze mantengono notoriamente intatte le loro caratteristiche anche in caso di cottura a vapore, oltre ad avere proprietà antiossidanti e sembra che siano in grado di proteggere – seppure parzialmente - dai tumori. In una ricerca pubblicata su “Nutrition and Cancer” si evidenzia che i polifenoli del carciofo possono contrastare l’azione ossidativa dei radicali liberi e interferire con i processi molecolari che inducono la trasformazione tumorale. Sono stati monitorati alcuni volontari sani che avevano consumato un pasto a base di carciofi cotti e per la prima volta è stato riscontrato in esseri umani che le molecole bioattive presenti nel carciofo, hanno la capacità di trasferire in circolo i suoi componenti attivi. Per questo gli scienziati si dimostrano moderatamente ottimisti nel credere alle possibilità protettive delle sostanze del carciofo per quanto riguarda le patologie tumorali.

Il carciofo nelle diete
Se si vuole “spezzare” il languore prima dei pasti, non c’è nulla di meglio del carciofo. Si consiglia di mangiarlo crudo, con un po’ di limone per attutire il gusto amaro e anche perché in questo modo possono essere conservati integri tutti i suoi principi nutritivi che altrimenti andrebbero persi con la cottura. Occorre però sceglierli con accortezza: devono essere molto freschi cioè il gambo si deve spezzare con la pressione di un dito e non si deve piegare. Con “solo” 22 calorie per 100 gr. di prodotto sarebbe opportuno mangiare anche il gambo e le foglie, ricche di sostanze salutari.


(Tratto da Benessere.it)