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giovedì 14 febbraio 2013

Il Carciofo: proprietà e benefici


 Ricco di proprietà benefiche, questo ortaggio è particolarmente utile durante tutto il mese di febbraio per smaltire le scorie e le tossine presenti nel sangue
Noti da secoli nelle medicine tradizionali orientali e occidentali per le loro proprietà depurative, i carciofi (Cynara scolymus) sono l’ortaggio principe del mese di febbraio: in questo periodo di transizione stagionale l’organismo ha bisogno di essere alleggerito dalle tossine che ne appesantiscono le funzioni metaboliche per “ricaricarsi” adeguatamente in vista della primavera. Niente di meglio dunque dei carciofi per stimolare la funzione dei reni, gli organi responsabili dello smaltimento delle tossine che, per la medicina cinese, sono anche sede della forza e dell’energia vitale.
Crudo, protegge il fegato e riduce i livelli di colesterolo
Oltre che sui reni, il carciofo agisce come depurativo dei tessuti epatici: il merito è della cinarina, un principio attivo che stimola la secrezione della bile. Inoltre il carciofo purifica il sangue abbassando i livelli di colesterolo “cattivo” e svolgendo una profonda azione disintossicante sul plasma. Per sfruttarne al meglio le virtù, il carciofo andrebbe gustato fresco affettato in insalata con olio e un po’ di succo di limone: il limone evita che l’ortaggio si ossidi e fa agire al meglio il biocomplesso contenuto nel carciofo. Chi invece lo gusta lessato, non getti via l’acqua di cottura: per tutto febbraio si beve un paio di volte la settimana, lontano dai pasti, per combattere la debolezza tipica della transizione dall’inverno alla primavera.
Si usa anche come tintura o in tisana
Ricco di calcio, magnesio, potassio, fibre e vitamine, il carciofo è uno dei più efficaci “spazzini” del nostro organismo, proprio perché va a stimolare contemporaneamente le funzioni renali, epatiche e intestinali.  Detto che si gusta al meglio come ortaggio crudo ma anche (ad esempio per chi non ne gradisce il sapore) come preparazione erboristica, sotto forma di tisana o tintura madre: per la tisana, basta un cucchiano di foglie secche sminuzzate e messe in infusione per 10 minuti in una tazza d’acqua; della tintura madre si assumono 30 gocce al giorno, diluite in un po’ d’acqua, preferibilmente lontano dai pasti. La cura a base di carciofo dovrà proseguire per almeno un mese.

(Tratto da Riza)

mercoledì 6 febbraio 2013

I semi in cucina

Alimento presente nella dieta umana da migliaia di anni, i semi oggi sono poco utilizzati in cucina e andrebbero riscoperti per integrare le carenze dovute all’alimentazione moderna, spesso frettolosa e squilibrata. Ciò che li accomuna è la ricchezza in acidi grassi polinsaturi, minerali e oligoelementi, fibre, vitamina E. Forniscono un apporto calorico considerevole, ma fortunatamente hanno un potere saziante alto, pertanto è facile non eccedere con le dosi. Per evitare di alterarne le caratteristiche organolettiche è sempre meglio utilizzarli a crudo; con le alte temperature molte delle proprietà nutrizionali vanno perdute. Nel caso in cui la ricetta scelta richieda la tostatura dei semi occorre procedere utilizzando una padella antiaderente o una teglia da forno riscaldate a massimo 160°C. Versare i semi per pochi minuti e girarli velocemente per ottenere una tostatura uniforme. Importante è non abbrustolirli troppo in modo da evitare che facciano fumo. 
Il modo migliore di conservarli è al riparo dalla luce e al fresco asciutto, chiudendo accuratamente  i barattoli di vetro che li contengono. In estate riporli in frigorifero. Se la conservazione non è stata adeguata, i semi saranno irranciditi e presenteranno  filamenti lanuginosi che indicano la presenza di muffe.

In cucina sono molto gustosi inseriti a crudo nelle insalate sia per il gusto tipico del seme sia per la piacevolezza di incontrare tra le foglie un particolare croccante. Per una colazione energetica e saporita è consigliato inserire i semi nello yogurt o nel muesli di cereali e frutta.

Semi di zucca: hanno proprietà rilassanti, vermifughe e preventive nei confronti dei problemi alla prostata grazie alla presenza di cucurbitina, una sostanza che stimola il distacco dei parassiti dalle pareti intestinali e contrasta l’ipertrofia prostatica. I principi attivi sono efficaci anche nei confronti dei disturbi dell'apparato urinario anche femminile, come cistiti, infiammazioni della vescica causate dall'esposizione al freddo, debolezza e irritabilità della vescica. Ricchi di proteine, carboidrati e grassi, contengono vitamina E, magnesio, fosforo, ferro, selenio, manganese. I semi di zucca possono essere facilmente preparati in casa: quando si utilizza in cucina l’ortaggio se ne asportano i grossi semi, si asciugano e lasciano all’aria aperta per qualche giorno. Possono essere spellati e mangiati crudi oppure leggermente tostati in forno. Ideali come snack durante l’apertivo, sono ottimi anche inseriti nel muesli a colazione. La dose giornaliera consigliata è di due cucchiai.
Semi di girasole: antibatterici e antinfettivi, i semi di girasole agiscono nell’organismo anche come antitumorali. Contengono vitamine del gruppo B e discrete quantità di vitamine E, grassi, proteine e carboidrati. In cucina sono usati nell’impasto del pane per arricchirlo e insaporirlo, oppure vengono aggiunti alle insalate o alle verdure cotte solitamente dopo essere stati leggermente tosti in padella con poco sale. I semi al naturale, crudi e senza sale, sono l’ingrediente di gustosi muesli di cereali e frutta. La dose giornaliera consigliata è fino a due cucchiai.
Semi di sesamo: alcalinizzante, energetico, ricostituente muscolare e nervoso. In medicina popolare è noto per la sua capacità di rinforzare la memoria e le facoltà intellettuali. Ricco di proteine, contiene grassi, carboidrati, fibre abbandonati, vitamine del gruppo B in quantità doppia rispetto agli altri semi oleosi.  Il sesamo è anche dotato di buone quantità di magnesio, calcio, fosforo, silicio, ferro e contiene tracce di zinco. Andrebbe utilizzato tritato e pestato fresco nei piatti di cereali, nelle insalate, nei dolci. Con la tostatura il seme diventa più gustoso e facile da tritare ma il riscaldamento in padella deve durare pochi istanti perché potrebbe diventare amarognolo. Inoltre, secondo alcuni ricercatori, con la tostatura prolungata si forma nel seme una sostanza potenzialmente cancerogena, il sesamolo. Macinando i semi e mescolandoli con il sale fine si ottiene un condimento noto con il nome di gomasio
Semi di lino: dotati di fibre idrosolubili e mucillaggini, i semi di lino contengono omega 3 e omega 6 e sono raccomandati nella prevenzione delle infiammazioni e delle patologie cardiovascolari. Hanno un contenuto calorico più basso degli altri semi e sono una fonte eccezionale di lignani, sostanze anticancerogene. I semi di lino sono protetti da un duro rivestimento esterno che consente una lunga conservazione, ma questo rivestimento fa sì che arrivino intatti nel sistema digerente una volta ingeriti, quindi per utilizzarli in cucina è meglio macinarli e conservarli in frigorifero perché triturati irrancidiscono facilmente. Così preparati, possono essere inseriti nelle insalate o nei piatti di cereali, tenendo presente che nell’organismo assorbono acqua nella misura di 5 o 6 volte il loro peso, quindi è necessario bere molto. La dose consigliata è di 3 cucchiai al giorno.
Semi di papavero: possono essere bianchi, come quelli utilizzati nella composizione del curry  o neri, come quelli impiegati nei prodotti da forno. Come gli altri semi, sono una fonte preziosa di proteine e grassi. Contengono manganese, Omega 6, vitamina Ee fitosteroli utili ad abbassare il livello di colesterolo. La presenza di abbondante calcio, li rende ideali in caso di osteoporosi e in generale per le donne in menopausa. In medicina naturale, sono indicati come antistress e calmanti per il sistema nervoso.  In cucina se ne è diffuso l’utilizzo soprattutto negli impasti del pane e in pasticceria.
Semi di Canapa: la varietà di Cannabis commestibile è la “Sativa”, che non contiene sostanze stupefacenti ed è invece ricchissima di sostanze nutritive. Il seme viene considerato un alimento proteico completo poiché vede la presenza tutti gli 8 aminoacidi essenziali per la sintesi proteica. Anche l’apporto vitaminico è di tutto rispetto, così come quello dei sali minerali (ferro, calcio, manganese e fosforo). Gli acidi grassi contenuti sono polinsaturi, in particolare Omega 3 e Omega 6, in un rapporto 3:1 giudicato ottimale per regolare l’attività metabolica.

Su www.veranatura.it trovi i semi di Canapa Sativa Bio e tanti altri!!!

martedì 5 febbraio 2013

Eufrasia: conosciamola

L'eufrasia è una pianta di origini europee ed è diffusa in tutto l'arco alpino fin oltre i 2500 metri.
Contiene iridoidi, flavonoidi e tannini (analgesici, astringenti, antiinfiammatori, antibatterici).
E' impiegata con successo nel trattamento delle congiuntiviti, anche allergiche, nelle blefariti, in caso di orzaioli e in presenza di infiammazioni oculari.
Si impiega sottoforma di collirio o come lavanda oculare, o per impacchi effettuati con il suo infuso ben filtrato.
L'eufrasia è utile anche nel raffreddore da fieno e nella rinorrea (goccia al naso), poichè contribuisce a decongestionare le palpebre e la congiuntiva e a diminuire notevolmente l'eccessiva secrezione oculare e nasale. In questo caso si possono effettuare lavaggi oculari e nasali, oppure si può semplicemente instillare negli occhi un collirio contenente eufrasia che agirà sia a livello oculare che nasale: si otterrà il doppio beneficio di ridurre o addirittura bloccare l'eccessiva lacrimazione, con sollievo anche delle vie nasali. Non ha particolari controindicazioni.

Ecco come utilizzarla:
Orzaiolo:
Effettuare impacchi con compresse di garza sterile imbevute con il decotto tiepido, o un cataplasma con la pianta ammollata nell'infuso, avvolta in garza sterile e applicata tiepida sull'orzaiolo per facilitarne la guarigione.
Congiuntivite e irritazioni oculari in genere:
Acquistare un collirio all'eufrasia e usarlo come un normale collirio. Se entro un paio di giorni non si vedono miglioramenti rivolgersi al medico. 
In alternativa al collirio fare bagno oculari con l'infuso (quello che avanza non può essere riutilizzato)    

Preparati casalinghi a base di eufrasia:
Infuso: 
Porre il contenuto di un cucchiaio da tavola raso di pianta intera taglio tisana in una tazza da the e versare acqua ben calda; lasciare riposare a recipiente coperto per 10-15 minuti. Filtrare e bere.
Decotto:
Porre il contenuto di 2 cucchiai di pianta in 1/2 litro di acqua. Fare bollire adagio per 5 minuti. Filtrare e usare freddo o tiepido per impacchi o lavaggi. 

Il collirio all'eufrasia lo puoi trovare su www.veranatura.it