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martedì 19 aprile 2011

Stress e fatica: le donne resistono di più!

Le cellule femminili si adattano di più e riescono a sopravvivere meglio di quelle maschili allo stress, inventando soluzioni per non morire. È il risultato di uno studio congiunto tra l'Istituto Superiore di Sanità e l'Università di Sassari, dal quale emerge che le cellule che costituiscono il corpo dell'uomo e della donna sono diverse, oltre che nei cromosomi, anche in quanto a destino.
Uomini e donne hanno quindi un rischio diverso di contrarre determinate malattie: diventa perciò necessario che la ricerca scientifica abbia un approccio di genere al fine di offrire una migliore appropriatezza terapeutica. Con questo obiettivo l'Istituto Superiore di Sanità, grazie ai fondi della Ricerca Finalizzata del Ministero della Salute, ha avviato il progetto strategico “La medicina di genere come obiettivo per la sanità pubblica: l'appropriatezza della cura per la tutela della salute della donna”.
“Si tratta di un progetto ambizioso”, ha spiegato il presidente dell'Iss, Enrico Garaci, “che studia le differenze non soltanto fisiologiche, ma anche sociali e psicologiche tra uomini e donne. Abbiamo la certezza scientifica della differenza degli organismi sotto il profilo ormonale e genetico e delle risposte diverse alle terapie. Basti pensare che le reazioni avverse ai farmaci nelle donne concorrono al 6% delle ospedalizzazioni. L'obiettivo oggi è capire come impattano le terapie farmacologiche sugli uomini e sulle donne per ottenere una cura più appropriata e un risparmio di costi per il Servizio Sanitario Nazionale”.

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