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giovedì 4 aprile 2013

Primula: il primo fiore per scacciare il male d'inverno




La primula è una pianta perenne alta circa 30 cm. dai caratteristici fiori gialli che cresce nei prati e boschi montani e pedemontani. Fu santa Hildegarda di Bingen, una monaca benedettina a introdurre la Primula nella medicina naturale per curare la malinconia e come antiparalitico; ancora nel Medioevo la Primula fu usata contro  le cardiopatie e secoli dopo, durante la prima guerra mondiale,  fu impiegata in preparazioni per uso topico in caso di ferite e abrasioni. L'azione curativa della primula si manifesta su tre versanti: è calmante e sedativa, antinfluenzale e curativa nelle affezioni dell’apparato respiratorio e infine una capacità di alleviare reumatismi e artriti (sia per via interna che locale) grazie anche alla sua attività drenante.

Il rimedio d’elezione fra inverno e primavera

Queste preziose doti curative fanno della primula un toccasana durante gli ultimi giorni di marzo, quando un clima  spesso altalenante può causare alcune recrudescenze dei disturbi tipici della recente stagione fredda, quali dolori reumatici, tosse e influenze. Della primula si utilizzano sia i fiori che le radici, ricchi di principi attivi quali saponine triterpeniche, glucosidi, flavonoidi, carotenoidi e zuccheri. La radice possiede un’azione espettorante, fluidificante e antisettico-pettorale, utile quindi in caso di infiammazioni bronchiali, pertosse e asma. L’azione secretolitica della primula si associa inoltre con un effetto diuretico e lassativo; per questo è un ottimo depurativo e drenante (soprattutto i fiori in infuso) che rigenera l’organismo in questo difficile mese di transizione. Inoltre i fiori hanno effetto antinfiammatorio in caso di forme reumatiche e artrite, e sedativo in caso di insonnia, angoscia, nervosismo e irrequietezza.

Tre formulazioni classiche

Foglie, radici e tintura madre. Reperibili in erboristeria, queste “formulazioni” si utilizzano così:

Radici
Si usano prevalentemente per preparare i decotti. Si possono mescolare alle foglie: mettere 0,5 g di foglie e radici in 150 ml di acqua fredda, portare ad ebollizione per 5 minuti, filtrare e bere 2-3 volte al dì addolcendo con miele di acacia.

Fiori
I fiori si utilizzano in infusione. Se ne mettono 2/5 g  in una tazza di acqua bollente e si filtra dopo 10 minuti. La dose è di 2-3 tazze al dì.

Tintura madre
In erboristeria è disponibile anche la tintura madre: se ne bevono 30 gocce 3 volte al dì.

Via reumatismi e bronchite 

La primula si può usare come antidolorifico e risolvente in caso di patologie da raffredda-mento. Ecco come associarla alle erbe sinergiche:

Decotto anti-reumatismi  

Far bollire 80-100 g di radici in un litro d’acqua. Filtrare, far raffreddare; preparare delle compresse di garza e applicare sulla parte interessata. In alternativa si possono applicare le foglie cotte.

Tisana anti- bronchite
Fatevi preparare dall’erborista una miscela di serpillio erba (15 g), primula radice (15 g), farfara foglie (20 g).  Al momento dell’uso, mettete in infusione 2 cucchiaini da caffè in una tazza di acqua bollente, per 5 minuti. Bevete tre tazze al giorno dell’infuso.

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