I sughi pronti possono essere una facile soluzione per preparare un primo piatto veloce, ma non sempre risultano completi dal punto di vista nutrizionale. La qualità e il valore nutritivo del sugo cambiano in base al tipo di ricetta, alla sua preparazione, alle percentuali e alla qualità degli ingredienti, ai metodi di conservazione, all’aggiunta di additivi. Spesso i sughi industriali di bassa qualità sono calorici e privi di sostanze vitali. Meglio privilegiare quelli provenienti da aziende che lavorano con ingredienti biologici.
I sughi del supermercato sono confezionati in vasetti di vetro o in vaschette di plastica trasparenti. Le troviamo nel reparto frigo e hanno una data di scadenza più breve, perché hanno subito un trattamento di conservazione meno incisivo rispetto ai condimenti nei vasetti di vetro o ai surgelati, trattati termicamente o sterilizzati. Il contenuto calorico di questi sughi varia in base agli ingredienti. In genere, è bene privilegiare i sughi vegetali rispetto ai ragù di carne, che sono meno grassi e meno calorici.
L’etichetta deve indicare le calorie e anche l’origine dei vari ingredienti
Sull’etichetta nutrizionale dev’essere indicata prima di tutto la percentuale delle calorie totali del prodotto, che varierà da azienda ad azienda. Per esempio: un vasetto di pesto da 100 g preparato con formaggio, pinoli, olio e basilico può contenere dalle 400 alle 600 calorie.
L’etichetta ci dirà anche se sono stati aggiunti coloranti, aromi e additivi: tra questi è possibile trovare l’acido lattico, additivo chimico che non è nocivo alla salute e serve per “stabilizzare” gli ingredienti. Vanno evitati i sughi che contengono aromi non “naturali”.
In etichetta verifichiamo infine anche la percentuale dell’ingrediente principale del sugo. Se un sugo alle melanzane contiene una bassa percentuale di questo ortaggio è facile supporre che siano stati aggiunti degli aromi di sintesi per rendere più gradevole il sapore del prodotto, che quindi risulta troppo ricco di additivi. Se l’olio è il principale ingrediente del sugo, allora il contenuto del vasetto sarà da dosare con parsimonia, perché troppo ricco di calorie.
Di basilico e pomodoro, i migliori
Se c’è qualche chilo da smaltire, è meglio scegliere sughi di qualità biologica certificata che contengono una cospicua base di pomodoro, solo olio extravergine d’oliva (e non il semplice “olio di oliva”) nessun conservante, colorante e additivo chimico. Questi sughi sono facilmente reperibili on line, nei negozi di alimentazione naturale o in alcuni supermercati.
Anche il pesto risulta un ottimo condimento a patto che sia prodotto con ingredienti Dop (ovvero a denominazione di origine protetta) olio extravergine d’oliva, nessun conservante e/o aroma. Costerà un po’ di più ma sarete sicuri di mangiare un alimento naturale e sano. L’unica accortezza è di usarne poco perché il pesto, data l’alta percentuale di olio che contiene, è un condimento molto calorico. In ogni caso, quando i sughi sono biologici e naturali, hanno un sapore più deciso che consente di ridurre notevolmente dosi e calorie.
L’idea in più: combinarli con gli ortaggi freschi
Una buona tattica per utilizzare quantitativi inferiori di sughi pronti è combinare questi ultimi con gli ortaggi freschi: in questo modo si riducono le calorie e si aumenta non solo la quantità ma anche il potere saziante del prodotto conservato e, nel contempo, lo si arricchisce con le vitamine, le fibre e gli enzimi dei vegetali freschi.
Attenzione alla confezione
(Tratto da Riza)
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