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mercoledì 26 dicembre 2012

Insidie della stagione fredda: Propolis

La propoli, prodotta dalle api a partire da resine vegetali che ricoprono le gemme di alcuni alberi (pioppo, quercia, ontano, abete, pino, ippocastano, betulla,olmo), è una sostanza cero-resinosa, di colore variabile dal giallo-bruno fin quasi al nero attraverso svariate sfumature e di odore generalmente molto aromatico.
Solida e friabile alle basse temperature (4-5 C°), a temperatura ambiente (20 C°) si presenta come una pasta dura alla pressione, oltre i 30 C° diviene malleabile ed aumentando ulteriormente la temperatura assume uno stato viscoso. Intorno ai 65 C° fonde.
Le api utilizzano questo prodotto come una sorta di "cemento" per chiudere le fessure dell'arnia, per costruire sbarramenti contro il freddo od eventuali predatori, come barriera contro microrganismi patogeni.
La composizione chimica della propoli è piuttosto complessa e presenta alcune variazioni legate alla sua origine vegetale. Si possono tuttavia identificare i seguenti gruppi di sostanze: flavonoidi, idrossiacidi aromatici, acidi alifatici, chetoni, aldeidi, cumarine, idrocarburi alifatici ed aromatici, alcoli, esteri, zuccheri e vitamine.
Tra queste, le sostanze di provata attività antibatterica ed antiflogistica sono alcuni flavonoidi (in particolare galancina e pinocembrina) e gli idrossiacidi aromatici: acido benzoico, acido cinnamico, acido caffeico, acido clorogenico, acido feruico.
La propoli costituisce senz'altro uno dei più efficaci antisettici naturali.
Possiede una potente attività antinfiammatoria ed antimicrobica, soprattutto nei confronti della flora batterica gram positiva che rappresenta l'agente eziologico prevalente delle infezioni delle prime vie respiratorie. Notevole attività antibatterica anche a carico della flora batterica gram negativa è da attribuire poi all'olio essenziale contenuto soltanto nela propoli di elevata qualità, come ad esempio quella italiana.
 

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